Zita Urbonaite

  

Voornaam:   Zita
Achternaam:   Urbonaite
Nationaliteit:  Litouwen
Geslacht:  
Werd:   34 jaar
Geboortedatum:   03-09-1973
Overleden  26-05-2008
Plaats van overlijden  Montebelluna (Veneto), Italië

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Voornaam:   Zita
Achternaam:   Urbonaite
Nationaliteit:  Litouwen
Geslacht:  
Werd:   34 jaar
Geboortedatum:   03-09-1973
Overleden  26-05-2008
Plaats van overlijden  Montebelluna (Veneto), Italië

 

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Lithuania's Urbonaite passes away

Former professional women's cyclist Zita Urbonaite was killed earlier this week after being hit by a train in Montebelluna, Treviso, Italy. While Police investigations are ongoing, several Italian publications have reported the Lithuanian committed suicide.

Urbonaite retired from professional sport in 2006 to marry and start a family. Three months ago Urbonaite had her first child, a daughter named Greta with her partner of seven years Luca Valbusa. Reports say that Urbonaite had been experiencing postpartum depression, but was believed to be doing well in recent weeks.

Tributes have begun to flow in for the Lithuanian, with former team manager Maurizio Fabretto describing her as "a girl of gold".

"I saw her, even if only fleetingly, at least once a week," Fabretto told Ciclonews.it. "The last time was just three-four days ago. But there was no word or thought that might make me think of such an extreme gesture."

The 35 year-old was one of the pioneers of her homeland's female cycling scene, along with the likes of Jolanta Polikeviciute, Rasa Polikeviciute and Edita Pucinskaite. Urbonaite claimed the national road cycling title in 1999 and 2002 and held the women's Giro d'Italia pink leaders jersey for three days during her career.

"Who knows what has really upset [her], I did not notice anything," added Fabretto. "I am really struggling to find a valid reason to explain why she decided to end that horrible way. She was happily married and recently became a mother. She worked with her husband Luc and could also be near his sister."
Cycling News
Solo da tre mesi Zita Urbonaite era diventata mamma della splendida Greta nata dall’unione con il montebellunese Luca Valbusa sposato dopo 7 anni di felice fidanzamento. Alla fine della stagione 2006la lituana aveva deciso di chiudere la carriera per dedicarsi alla nuova famiglia.

La sua vita era cambiata radicalmente. Forse anche per questo qualcosa all’improvviso non ha più funzionato come prima.

Subito dopo la nascita di Greta aveva vissuto giorni piuttosto difficili, in preda alla depressione "post partum", particolare disturbo nervoso che può colpire le donne nei giorni immediatamente successivi al parto. Pareva fosse uscita dal tunnel, invece, purtroppo no.

Questa mattina la giovane mamma è uscita di casa con la bimba, l’ha lasciata ai suoceri e poi si è diretta verso la ferrovia che passa vicino villa Guillon-Mangilli nei pressi dell’abitato di Pederiva di Montebelluna. Ha lasciato l’auto aperta ed ha percorso un breve tratto sulla massicciata della strada ferrata della linea Padova-Calalzo. Ha atteso il passaggio di un treno, si è coperta il volto con le mani e si è lasciata andare al gesto estremo. Ai primi soccorritori si è presentata una scena a dir poco agghiacciante. L’improvvisa scomparsa di Zita Urbonaite ha sconvolto e gettato nel più profondo dolore l’entourage della Safi-Pasta-Zara Manhattan, il super team della giovane campionessa del mondo Marta Bastianelli.

“La vedevo, anche se solo di sfuggita, almeno una volta alla settimana. L’ultima tre-quattro giorni fa. Ma non c’era nessuna sua parola o pensiero che potesse farmi pensare ad un simile gesto estremo” dice sconvolto Maurizio Fabretto, il team manager del club internazionale di Cornuda che portò Zita Urbonaite in Italia nel 1996. “Da quando era nata la splendida Greta diceva che dormiva pochino di notte. Ma poi riusciva a recuperare di giorno. Normale. Il giorno del fiocco rosa ci eravamo scambiati un sms in cui lei sosteneva che era nata un’altra ragazza da fare correre con la Safi”. Si interrompe Fabretto singhiozzando tra le lacrime. E poi riprende. “Ma chissà cosa l’ha veramente turbata. Non mi sono accorto di nulla. Faccio davvero fatica a trovare un valido motivo per spiegarmi perché ha deciso di farla finita in quel modo orribile. Era felicemente sposata e da poco diventata mamma. Lavorava col marito Luca in distilleria, poteva avere vicino anche la sorella. Proprio in questo periodo stavamo definendo le ultime cose per portare Grazina a Caonada, nello stesso complesso dove abbiamo fissato il college della squadra negli appartamenti messi a disposizione da Dino De Longhi (ex presidente del team ai tempi dell’AccaDueO, ndr)”.
Zita era sempre stata una colonna delle squadre che hanno vinto tutto quello che c’era da vincere: “Una ragazza d’oro. La portavo sempre come esempio. Era la gregaria di lusso che tutte le compagne volevano avere”.

La gioia più grande sognata, era proprio quella di avere un figlio. Lo aveva scritto proprio Zita nel 2004 compilando una scheda tecnica. Tra i suoi segreti in quel momento svelava anche che l'avventura sognata era quella di praticare trekking nel deserto e che la cosa che la faceva più sorridere era il fidanzato Luca, poi diventato suo marito, quando scherzava. Preferiva il venerdì, la musica pop ed il numero 7. Come hobby le piaceva cucinare. Le piaceva il risotto, come il vino rosso, la vacanza al mare ed oltre al ciclismo lo sci. Il suo paese, la Lituania, non lo avrebbe cambiato con nessun’altro paese al mondo. Il momento più triste? Inevitabile: il giorno in cui avrebbe smesso di correre in bici. Capolinea agonistico che arrivò con la fine della stagione 2006. Voleva conosce il suo albero genealogico Zita, che all’età di 22 anni era arrivata in Italia. Nel 1996 assieme ad un manipolo di talentuose ragazze lituane, poi diventate campionesse, come le ex iridate Diana Ziliute e Edita Pucinskaite, aveva accettato di buon grado l’invito ed il progetto di Maurizio Fabretto. Assieme a tutte le ragazze straniere dell’AccaDueO, il famoso Dream Team, si era stabilita inizialmente a Cornuda, sotto la Rocca, dimorando nel “buen ritiro” di nonna Marcella. Passato qualche anno si era poi spostata a Biadene, in via Feltrina Sud.
Nata il 3 settembre 1973 a Siauliai, capoluogo di quasi 130 mila abitanti di una delle 10 contee in cui è divisa la Lituania, Zita Urbonaite aveva iniziato a correre nel 1984 col Gs Fortuna di Panevezys. Dal 1990 e sino al 2006 era stata una delle colonne della nazionale lituana. Aveva partecipato a tutte le massime competizioni internazionali del ciclismo femminile: dai mondiali alle Olimpiadi di Sydney 2000, al Tour de France ed al Giro d’Italia, dove fu maglia rosa per tre giorni nel 1999, la stagione magica in cui l’AccaDueo, l’attuale Safi Pasta Zara Manhattan, vinse il Tour con la Ziliute e il mondiale di Verona con la Pucinskaite.
Non aveva vinto molto Zita, ma sfruttando le sue doti tecniche di passista ed il suo altruismo, era presto diventata cardine insostituibile di ogni formazione in cui era stata inserita. Una insostituibile luogotenente.
Massimo Bolognini

Fotoalbum Zita Urbonaite

2001

2002

2003

2005

2006


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